Rottura alla Diga di Montedoglio del muro dello scarico di superficie

29 Dicembre, la rottura durante un collaudo

29 dicembre 2010 - Intorno alle 21,30 il cedimento di 2 conci dello scarico di superficie della diga di Montedoglio ha causato un'importante fuoriuscita di acqua dall'invaso che si è riversata nel fiume Tevere. Inevitabili gli allagamenti avvenuti nel corso della notte.
La segnalazione di problemi agli sfioratori della diga di Montedoglio - si legge nel comunicato stampa Provincia di Arezzo - e' arrivata al Centro Situazioni della Provincia alle ore 21.45. Immediatamente si è attivata la protezione civile. Alle ore 21.51 l'Ente Irriguo Umbro Toscano ha comunicato che la portata in uscita dalla diga risultava di 600-700 mc/sec. E' stata attivata Sala Operativa in Prefettura, mentre Vigili del Fuoco di Arezzo e forze dell'ordine si sono recate nelle zone interessate. Il primo provvedimento ha riguardato la chiusura del ponte sul fiume Tevere, lungo la Due Mari.

Successivamente, su disposizione della Sala Operativa, i sindaci di Anghiari e Sansepolcro hanno disposto l'evacuazione preventiva della popolazione presente nelle zone a rischio idraulico, per un totale di circa 450 persone, di cui 150 nel comune di Anghiari - nelle frazioni di Motina e Viaio - e 300 nel comune di Sansepolcro. Nel corso della notte si è registrato l'allagamento dell'area a sud di Gricignano, dell'area di Trebbio e di Vannocchia'.

Il crollo di parte del muro laterale della diga di Montedoglio, quello del canale di "troppo pieno", è avvenuto mentre i tecnici dell'Ente Irriguo Umbro-Toscano (Eiut) stavano ultimando un collaudo per portare l'acqua al massimo livello dell'invaso, pari a 150 milioni di metri cubi. Si è aperta una falla che ha una lunghezza totale di circa 60 metri. Hanno ceduto 20 metri circa di tale muro che ha un'altezza di circa 6 metri.

Cedimento Scarico di superficie
Cedimento Scarico di superficie
Cedimento Scarico di superficie

30 Dicembre 2010 - La frattura nello sfioratore della diga, da cui escono circa 250 metri cubi di acqua al secondo, finiscono nell'alveo del fiume Tevere. Tutti i ponti lungo il Tevere da Sansepolcro a Città di Castello, in Umbria, sono chiusi per precauzione.
La fuoriuscita di acqua è stata causata, spiega Zurli, direttore dell'Ente irriguo umbro toscano che gestisce l'invaso, dal danneggiamento dello "scarico di superficie", il cosiddetto "troppo pieno": in pratica hanno ceduto due blocchi di cemento armato, realizzati intorno alla fine degli anni Settata. Si tratta di "elementi laterali", più in basso rispetto al livello massimo del bacino e separati dal 'muro' dell'invaso: lo scarico di superficie, infatti, data la struttura a 'materiali sciolti' è indipendente dalla diga, che non ha riportato danni, costituita da un nucleo centrale in terra.

"Il pericolo - dichiarano i vigili del Fuoco, al lavoro con sei sezioni operative - e' scongiurato, l'acqua e' defluita e non ci sono stati interventi di grandi proporzioni. Sono state allagate piccole zone dell'alveo del Tevere e ora si sta abbassando il livello della diga".

Montedoglio foto aerea
Rottura Diga di Montedoglio

31 Dicembre 2010 - "La situazione alla Diga di Montedoglio è pressoché normalizzata", dice Zurli, direttore dell'ente irriguo umbro-toscano che gestisce l'invaso, "stiamo scaricando 100 metri cubi al secondo di acqua e credo aumenteremo l'uscita di acqua perchè la portata del Tevere è sgombra". E' necessario che il livello diminuisca ancora per analizzare da vicino il punto di rottura. Viene riaperto il ponte sul Tevere a Sansepolcro e praticamente tutti i 450 cittadini evacuati hanno passato la notte nelle loro case.

Emergenza alla Diga di Montedoglio
Canale di Scarico
Acqua dopo la falla nella diga
Vasca di dissipazione
Crollo sfioratore di piena
Scivolo scarico delle piene
Crollo Canale troppo pieno
Particolare crollo muro sfioratore di piena
Crollo muro laterale Diga di Montedoglio

Video falla alla Diga di Montedoglio

Alcuni video disponibili in rete che documentano il cedimento dello scarico di superficie della Diga di Montedoglio, con conseguente riversamento in breve tempo di un'enorme massa d'acqua nel fiume Tevere.





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